#wearexylellafree – Il futuro dell’olivicoltura salentina

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#wearexylellafree – Il futuro dell’olivicoltura salentina

Cambiare cultivar per garantire un futuro all’olivicoltura salentina è possibile grazie all’utilizzo di varietà resistenti al batterio.
La xyella continua la propria avanzata verso Nord, fino a toccare i territori dei comuni di Oria, Francavilla Fontana, per citarne alcuni, causando il disseccaménto degli ulivi, portando le aree colpite, a una perdita di produzione in olio, mai verificatasi prima.
Succede così, che il 2018, complice anche freddo e gelate di Marzo, sarà ricordato come l’anno nero per il settore oleario pugliese, che si appresta a vivere anni di profondi cambiamenti.
Quel cambiamento che, Vivai Spinelli, intende perseguire promuovendo e incentivando la piantumazione di varietà completamente tolleranti al batterio, nelle aree infette, dove sin dal maggio scorso è possibile il reimpianto.

Parliamo delle cultivar Leccino, Leccino Clone Minerva CSS02, Fs 17-Favolosa derivanti dagli studi di miglioramento posti in essere sin dagli anni ‘80 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dalle aziende vivaistiche toscane Sonnoli e Cinelli.
La prima, (Leccino, ndr) la più conosciuta, è già largamente presente negli areali pugliesi,e rappresenta la prima valida alternativa al batterio: la sua tolleranza è stata provata sin dai primi studi nel 2015.
In seguito, nei primi mesi del 2017, è stata riscontrata la resistenza della varietà Fs 17, meglio nota come “Favolosa”. La cultivar, ottenuta dal Prof. Fontanazza da selezioni clonali di cv Frantoio, è risultata completamente immune negli impianti realizzati tra il 1990-1995 e presenti nella provincia di Lecce.
Leccino clone minerva CSS02 è uno dei cloni brevettati dai Vivai Attilio Sonnoli di Uzzano: oltre ad essere resistente al freddo e a poter vantare maggiori qualità e quantità di produzione di olive, è stato recentemente dichiarato resistente alla Xylella in quanto appartenente alla famiglia varietale del Leccino.
Trattando nello specifico delle due varietà attualmente più richieste, vediamo di seguito le principali caratteristiche.
La Fs-17 – come riporta Fontanazza – nasce come portainnesto clonale di olivo (Olea europaea), varietà di bassa vigoria con portamento tendenzialmente pendulo e rametti fruttiferi piuttosto lunghi, flessibili e carichi di drupe spesso a grappolo. È idonea per la valorizzazione di impianti a media (450/500 piante/ha) e alta densità (1.000-1.100 piante/ha)».
Fs-17 si distingue per l’elevata attitudine alla propagazione per talea, il rapido accrescimento in campo con inizio di fruttificazione già al secondo anno di piantagione e l’evoluzione rapida di incremento produttivo a regime ottimale dal quarto al sesto anno di piantagione. Dalla sua molitura si ottiene un olio extravergine di oliva caratterizzato da un fruttato medio intenso, con piccante che prevale sull’amaro e note di erba tagliata, pomodoro fresco e, leggermente, di carciofo. (Terra e Vita, 13 Settembre 2018) L’olivo Minerva, oltre al’importante caratteristica di resistenza, possiede una serie di aspetti superiori alla media: resistenza al freddo, produzione di olive di grandezza maggiore (30/40% in più rispetto al Leccino normale) e dunque di quantitativi maggiori, migliore qualità dell’olio. (vivaisonnoli.it) Ultima importante menzione è che nei prossimi mesi saranno testati i livelli di resistenza anche dei tipi Diana e Tosca, olivi sempre appartenenti alla Vivai Attilio Sonnoli, augurandoci che si tratti anche questa volta di varietà idonee al reimpianto salentino.
Gli olivicoltori pugliesi hanno dunque una serie di varietà, che dà loro la speranza di realizzare una nuova olivicoltura più efficiente e moderna e la nostra azienda sarà sempre al loro fianco per la ripartenza del settore, perseguendo sempre la via della ricerca scientifica.

 

Vito Spinelli

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