Lecciana. Una varietà di ulivo resistente alla Xylella.
Nel cuore della Puglia, due varietà di olivo emergono come simboli di resilienza e speranza nella battaglia contro la Xylella fastidiosa, una minaccia devastante per gli oliveti mediterranei. Le varietà Lecciana e Leccio del Corno, grazie alla ricerca avanzata dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR, hanno dimostrato una promettente resistenza al batterio. Questa scoperta rappresenta un faro di luce per gli olivicoltori, offrendo nuove prospettive per il rilancio dell’olivicoltura in aree colpite dalla malattia.
Le ricerche, svolte in collaborazione con la Regione Puglia, hanno evidenziato l’importanza di queste varietà non solo nella lotta biologica alla Xylella ma anche nel potenziale di rinnovamento delle pratiche agricole. La loro resistenza al patogeno apre la strada a strategie agronomiche innovative, orientate verso la sostenibilità e il rispetto dell’ecosistema olivicolo.
Inoltre, l’attenzione alle tecniche di lavorazione del terreno, come mostrato dagli studi, potrebbe ridurre significativamente la presenza dell’insetto vettore, minimizzando il rischio di ulteriori infezioni. Queste varietà rappresentano quindi non solo una risposta alla crisi attuale ma anche un modello per le future generazioni di olivicoltori, che vedono nell’innovazione e nella resilienza la chiave per preservare il patrimonio olivicolo italiano.
La varietà di ulivo Lecciana rappresenta una novità significativa per l’olivicoltura, specialmente per gli impianti ad alta densità o superintensivi. Frutto dell’incrocio tra le varietà Leccino e Arbosana, Lecciana combina eccellenti prestazioni agronomiche con caratteristiche di prodotto di alta qualità. È stata sviluppata nell’ambito di un programma di ricerca internazionale condotto dall’Università di Bari in collaborazione con Agromillora Iberia S.L.U., mirato a ottenere cultivar adatte alla coltivazione intensiva per la produzione di olio extravergine di oliva ad alto valore nutraceutico.
La lecciana è caratterizzata da un ingresso in produzione precoce, già a partire dal terzo anno, e presenta una vigoria medio-bassa con un portamento eretto e una chioma densa. I frutti hanno una buona pezzatura, intorno ai 3 grammi, e una consistenza della polpa che riduce i danni da raccolta meccanica. Questa varietà è stata pensata per rispondere alle esigenze dell’olivicoltura superintensiva, che richiede piante con dimensioni contenute per facilitare la raccolta meccanica e mantenere alta l’efficienza produttiva.
La varietà di ulivo lecciana si distingue per una serie di attributi vantaggiosi:
Produttività elevata
Simile ad Arbequina, con bassi danni ai frutti dalla raccolta meccanica.
Resistenza al freddo
Presenta un’ottima resistenza alle gelate, un fattore importante per la coltivazione in aree con rischio di basse temperature.
Qualità dell’olio
L’olio prodotto da Lecciana ha ottime caratteristiche chimiche e sensoriali, con un contenuto di acido oleico basso e un buon equilibrio tra fruttato, amaro e piccante. Inoltre, l’olio è ricco di polifenoli, conferendo benefici nutraceutici e consentendo di beneficiare di specifiche indicazioni salutistiche.
La varietà di ulivo Lecciana rappresenta una risposta innovativa alle esigenze dell’olivicoltura moderna, coniugando sostenibilità agronomica e qualità del prodotto, adatta sia agli oliveti tradizionali che a quelli di nuova concezione superintensiva.
La Regione Puglia ha ufficialmente annunciato l’aggiunta delle varietà di olivo Lecciana e Leccio del Corno alla lista delle cultivar utilizzabili nelle aree infette da Xylella fastidiosa, con Lecciana riconosciuta per la sua resistenza e Leccio del Corno per la sua tolleranza al batterio. Questo sviluppo segue gli studi coordinati dal Prof. Salvatore Camposeo dell’Università Aldo Moro di Bari, in collaborazione con Agrimillora, che hanno evidenziato le potenzialità di Lecciana, derivata dall’incrocio tra Leccino e Arbosana, per l’olivicoltura superintensiva. La riunione ha anche affrontato il finanziamento e le prospettive per il reimpianto degli olivi nelle zone colpite dalla Xylella.
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